La Pigna
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La "Pigna" è la parte arroccata del centro storico di Sanremo, quella che anticamente era chiamata "Castello" in contrapposizione con il "Piano" e la "Marina", quartieri che hanno goduto di maggior espansione nei secoli a noi più vicini. L'antica Pigna, invece, ha subìto un graduale abbandono da parte degli autoctoni già a partire da metà Ottocento, per poi conoscere dal secondo dopoguerra in avanti alterne fasi di degrado e parziale rilancio.
Distrutto il Castello dai genovesi nel 1753, la Pigna conserva tuttavia numerose testimonianze architettoniche di epoca medievale, rinascimentale e barocca: il Palazzo del Capitolo, il Palazzo di Giustizia, il Palazzo del Governatore, l'Oratorio di S. Sebastiano e di N.S. dei Sette Dolori, la Chiesa parrocchiale di S. Giuseppe, la Cappella Bottini, la ex Chiesa di S. Brigida, l'Oratorio di San Costanzo, il Palazzo Gasdia Gentili, il Palazzo dei Conti Sapia Rossi di Leucia e altri.
Attualmente la Pigna - chiamata curiosamente dai vecchi sanremaschi "Scarpéta" - sta conoscendo una nuova fase di rinascita con l'apertura di sedi culturali, botteghe artigianali e laboratori, locali pubblici, spettacoli all'aperto.
Vi si accede dall'alto tramite i viali dei Giardini Regina Elena, sotto il Santuario barocco di N.S. della Costa, oppure salendo da piazza Eroi Sanremesi attraverso Porta Montà o ancora da Piazza Cassini attraversando Porta S. Stefano.
La Pigna, così chiamata per la sua conformazione urbanistica, fatta di case addossate le une alle altre attorno alla collina, è diventato anche l'emblema di un'Accademia di studi che, similmente al frutto del pino, si apre per offrire le sue preziosità nascoste.
Distrutto il Castello dai genovesi nel 1753, la Pigna conserva tuttavia numerose testimonianze architettoniche di epoca medievale, rinascimentale e barocca: il Palazzo del Capitolo, il Palazzo di Giustizia, il Palazzo del Governatore, l'Oratorio di S. Sebastiano e di N.S. dei Sette Dolori, la Chiesa parrocchiale di S. Giuseppe, la Cappella Bottini, la ex Chiesa di S. Brigida, l'Oratorio di San Costanzo, il Palazzo Gasdia Gentili, il Palazzo dei Conti Sapia Rossi di Leucia e altri.
Attualmente la Pigna - chiamata curiosamente dai vecchi sanremaschi "Scarpéta" - sta conoscendo una nuova fase di rinascita con l'apertura di sedi culturali, botteghe artigianali e laboratori, locali pubblici, spettacoli all'aperto.
Vi si accede dall'alto tramite i viali dei Giardini Regina Elena, sotto il Santuario barocco di N.S. della Costa, oppure salendo da piazza Eroi Sanremesi attraverso Porta Montà o ancora da Piazza Cassini attraversando Porta S. Stefano.
La Pigna, così chiamata per la sua conformazione urbanistica, fatta di case addossate le une alle altre attorno alla collina, è diventato anche l'emblema di un'Accademia di studi che, similmente al frutto del pino, si apre per offrire le sue preziosità nascoste.